
Un titolo non casuale quello scelto da Daniele Guidi, grafico per lavoro ma con la passione per la pittura, per inaugurare il 4 ottobre la personale all'Osteria Pratellino, storico locale fiorentino (aperto dal 1959, da cinque anni organizza periodicamente mostre di artisti locali). La ragione del titolo ce lo ha spiegato lo stesso autore: si tratta di una passione – quella della pittura – iniziata circa vent'anni fa ma, causa motivi lavorativi, interrotta per lungo tempo per essere poi ripresa l'anno scorso (lo sappiamo bene, la passione non muore mai, si assopisce per poi riemergere più prepotente di prima); da cui il titolo del vernissage. A farla nascere è stata certamente l'esperienza vissuta al liceo artistico che, sul piano lavorativo, è stata concretamente tradotta in un laboratorio di grafica a Prato e su quello artistico, a dipingere ricordi del passato soggettivamente interpretati. Il leit motiv delle opere, circa una ventina quelle esposte tutte realizzate nell'ultimo anno, si basa infatti sulla “stratificazione dei ricordi della memoria”, per voler ricorrere alle parole dell'autore, le più adatte per descrivere il suo pensiero: fatti reali di vita vissuta che si incrociano con l'immaginazione in un'indefinita mistura ove il confine tra gli uni e l'altra non è netta e precisa, ma evanescente ed impalpabile. Un incontro tra reale ed immaginato, passato e futuro che prende vita in tele cromaticamente complesse che si dipanano in infinite sfumature sulle quali si concentra l'attenzione dell'osservatore.
Se dovessimo cercare un termine che racchiuda la visione di Daniele Guidi certamente il lemma “intuito” è quello che segna il principio e la fine delle sue opere: uno sguardo a reminiscenze passate (mindfulness) proiettate in uno spazio immaginario attuale con slanci verso il futuro (paintfulness).
La tecnica da cui prendono vita le opere nasce dall'improvvisazione di un pensiero che si traduce nell'uso di elementi materici come stucco, gesso, cemento, colle: un mix di materiali, comunque poveri, che vengono tra loro uniti, amalgamati, mescolati su una tela il cui risultato non è il frutto di un progetto iniziale ma prodotto di un'intuizione del momento vissuto, cangevole nel tempo, soggetta a ripensamenti continui.
Le opere, una ventina appunto (a cui, per chi fosse interessato, se ne aggiungono altre tre presenti nella galleria d'arte Roccart Gallery in Via San Gallo 89r), potranno essere ammirate fino al prossimo gennaio nei locali dell'Osteria Pratellino, magari degustando un buon piatto della cucina tradizionale toscana accompagnato da un calice di rosso. Chi invece volesse conoscere tutta la produzione pittorica di Daniele Guidi potrà consultare il sito www.danieleguidiart.it o seguirlo su Instagram (daniele.guidi.art). Non possiamo che augurare all'autore che a questo primo vernissage, ben gradito dal pubblico presente e che ben promette, ne seguano nel futuro molti altri.









